Quali sorprese ci riserva la bicicletta del domani? E come si evolveranno i ciclisti del futuro? Sarà cresciuta in noi una più profonda consapevolezza sull'importanza di custodire ogni angolo del nostro mondo naturale, dai verdi boschi ai serpeggianti sentieri?
"Le biciclette del futuro saranno capolavori di tecnologia e design. Con un telaio in lega ultraleggera e fibra di carbonio, i cambi saranno gestiti da intelligenze artificiali che adatteranno la trasmissione alle condizioni del percorso in tempo reale, mentre gli pneumatici ad adattamento dinamico offriranno una presa perfetta su qualsiasi superficie. Per i sentieri più impervi, le biciclette del futuro saranno dotate di sistemi di propulsione antigravitazionali che permetteranno loro di galleggiare appena sopra il terreno, sfiorando i sentieri rocciosi con un'eleganza eterea.
I ciclisti indosseranno tute realizzate con tessuti intelligenti. Queste tute saranno capaci di regolare la temperatura corporea e proteggerci da qualsiasi caduta. I caschi, sottili e aerodinamici, saranno dotati di visori olografici che mostreranno dati in tempo reale come velocità, traiettoria del percorso e condizioni fisiche del ciclista.
I motori delle ebike saranno piccoli capolavori di ingegneria, incredibilmente efficienti e silenziosi. Questi motori saranno dotati di una funzionalità di "assistenza intelligente", in grado di adattare automaticamente la potenza erogata in base al terreno e allo sforzo del ciclista, garantendo un'esperienza di guida ottimale.
Le batterie, altrettanto rivoluzionarie, saranno un trionfo della tecnologia moderna. Ultra-leggere e con una densità energetica impensabile fino a qualche decennio prima. Grazie ai progressi nella tecnologia delle celle e ai materiali innovativi, le batterie non solo offriranno una durata estesa, ma saranno equipaggiate con sistemi di recupero dell'energia: durante le discese o in frenata, l'energia cinetica verrà convertita per ricaricare la batteria. Questo sistema di recupero dell'energia sarà talmente sofisticato che alcuni ciclisti scherzeranno sul fatto di avere batterie "eterne"."
E chissà, forse, in futuro lontano si organizzeranno brevi gite sulla luna o su un asteroide di passaggio.
Per il momento, è tempo di festeggiare l'arrivo della nuova bicicletta di Massimo, un vero capolavoro che si avvicina notevolmente, sia in design che in tecnologia, ai modelli futuristici di cui tanto sogniamo. È un mezzo che non solo cattura l'immaginazione con il suo aspetto elegante e le sue caratteristiche all'avanguardia, ma rappresenta anche un passo avanti verso il futuro del ciclismo. Complimenti e auguri, Max! Che questa bicicletta ti porti su strade piene di avventure e scoperte, e che ogni pedalata sia un assaggio del domani che ci aspetta. 🚴♂️🌟🚀
Il Monte Kumeta è una cima che si eleva maestosamente sopra il lago di Piana degli Albanesi. Il percorso che abbiamo seguito attraversa il territorio di Monreale, passando per storica strada ferrata, la contrada di Pezzingoli, un tratto parallelo alla S.S. Palermo Sciacca fino nei pressi di Portella della Paglia. Da questo punto inizia uno sterrato che conduce a Portella della Ginestre, ai piedi di Monte Kumeta.
La geografia della zona è caratterizzata da un paesaggio aspro e imponente; le montagne qui presentano una struttura che ricorda blocchi di marmo accostati con l'estro di uno scultore dadaista.
Monte Kumeta è rinomato per le sue cave di marmi pregiati, con una varietà di tonalità che vanno dal bianco fiorito al rosa, fino al Rosso Kumeta o Montecitorio, così chiamato per il suo impiego nelle colonne del Palazzo Montecitorio.
La traccia del percorso, che si conclude a Piana degli Albanesi, è frutto di un errore tecnico. In realtà, il percorso completo copre circa
80 chilometri, concludendosi al punto di partenza.
Purtroppo, la zona è tristemente nota per due stragi mafiose. La più nota di Portella della Ginestra in occasione del primo maggio 1947, e quella di Portella della Paglia, meno nota, in cui furono uccisi 5 agenti di polizia, sempre per mano della banda di Salvatore Giuliano.
Prima sosta sulla pista per gli elicotteri antincendio di Cozzo di Fratantoni, e poi passiamo attorno a Pizzo Pelavet.
A Portella della Ginestra foto di gruppo e preparazione per Monte Kumeta.
Finalmente in cima! Da qui si gode uno spettacolo unico sul lago di Piana degli Albanesi e sulla valle dove scorre il fiume Belice.
L'intenso freddo in vetta ci costringe a limitare la sosta, così, dopo aver immortalato il momento con alcune rapide fotografie, ci avventuriamo nella discesa sul versante opposto. La discesa viene temporaneamente interrotta da una foratura, ma una volta risolto il contrattempo, proseguiamo fino a raggiungere la ex strada ferrata. Da qui, il percorso ci conduce attraverso una galleria che sbuca sulla diga del lago di Piana.
Questa galleria, immersa in una totale oscurità e sufficientemente lunga da rendere invisibile l'uscita per circa 200 metri, richiede un'attrezzatura adeguata: è indispensabile avere luci ben funzionanti per chiunque voglia intraprendere questo tratto. La navigazione nel buio della galleria aggiunge un tocco di mistero e avventura al viaggio, prima di riemergere alla luce con la vista del lago.
Il finale ve lo potete immaginare. Foto senza commenti e video di auguri per Massimo.
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