Monte Palmeto, elevandosi a 645 metri, si erge come un altipiano che sovrasta la costa occidentale della zona di Palermo, affacciandosi sul golfo di Carini. Offre una vista panoramica che si estende dall'Isola delle Femmine fino alle estremità di Monte Inici, abbracciando la vasta piana di Castellammare.
Alcuni studiosi identificano in quest'area l'Eircte menzionata da Polibio. Sembra che fu proprio qui che i Cartaginesi, sotto la guida di Amilcare Barca, si rifugiarono nel 245 a.C. per resistere agli attacchi romani nella I guerra Punica.
La contesa sul luogo dove avvennero questi eventi non è stata ancora decisa. Altri studiosi ritengono che sia Monte Pellegrino e la baia di Modello, da cui il nome originario di Monte Ercta del più famoso toponimo di Monte Pellegrino.
Il nostro itinerario si proponeva di ripercorrere la famosa Gran Fondo "Borgo Parrini".
La partenza è avvenuta da Capaci, presso l'abitazione di un amico partecipante al gruppo, con destinazione il Bosco di Santa Venera: un tratto di 20 km su strada caratterizzato da una salita continua... un vero e proprio riscaldamento! 🥵.
Il secondo segmento ci ha visti incrociare il percorso della Gran Fondo, dirigendoci verso Giardinello, godendo di una vista mozzafiato e, per nostra fortuna, prevalentemente in discesa.
La terza frazione ci ha portati alla conquista di Monte Palmeto, un'ascensione ardua ma estremamente gratificante, attraverso un paesaggio che meriterebbe una visita più approfondita. L'incantevole vista sul golfo di Carini ha impreziosito ulteriormente l'esperienza.
Come da tradizione, partendo in "leggero" ritardo 🕒, verso l'una ci trovavamo ancora lontani dall'obiettivo di Piano Margi. Abbiamo optato per non continuare verso Montagna Longa, scegliendo invece di fare ritorno alla base da Cinisi. Il tratto conclusivo fino a Piano Margi si è rivelato essere un single track piuttosto impegnativo, culminato con un "ammutta bici" finale 🚵♂️.
Il percorso, lungo complessivamente 73 km (80 km per chi scrive, considerando il ritorno a casa), si è rivelato essere un'esperienza memorabile, ricca di panorami da cartolina.
Oggi iniziamo il nostro resoconto con il video by Beppe Linus che si sta sempre più specializzando e tra poco lo vedremo a Hollywood!
Questa volta la nostra avventura inizia con un breve viaggio in treno da Palermo Notarbartolo a Capaci. Romantico!
Iniziamo subito con delle pose atletiche e burlesche dei nostri centauri, mentre affrontiamo la prima salita verso Monte Palmeto.
Una prima sosta in compagnia dei nostri amici stanziali.
Nel nostro vivace gruppo di pedalatori, si è distinto lo scatto agile del nostro fedele scudiero in sella alla sua Specialized. Poco dietro, il Prof. sfoggiava un kit ciclistico scuro, scelta strategica per camuffare qualche peccato di gola. Quasi all'istante, Linus lo ha soprannominato con un pizzico di ironia "Tartaruga Ninja".
Ed eccoci arrivati sull'orlo del vasto pianoro di Monte Palmeto, affacciati su quel costone vertiginoso che si estende sul mare che da Capo Rama arriva a Trappeto, proseguendo fino alle porte di Castellammare.
Claudio, con un pizzico di apprensione per il nostro spirito avventuroso, ci ricorda l'annunciatore delle stazioni ferroviarie: "Per favore, mantenete la distanza dalla linea gialla!"
Pensavamo di essere ormai al termine, con una discesa che ci avrebbe dolcemente riportati a casa, ma l'avventura ha sempre in serbo qualche sorpresa. Giusto prima di Piano Margi, ci siamo imbattuti in un single-track serpeggiante tra le pietre che ha richiesto un "ammutta bici" – per i non autoctoni, quel momento in cui si spinge la bici a mano.
Ma va bene così, è il sale dell'avventura.
Il gran finale si è svolto a casa di Claudio, che con la sua consueta ospitalità ci ha accolto, e Cinzia, che ha incantato tutti con una cheese cake e un tiramisù da applausi.
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