La Grotta del Garrone Reloaded

Pubblicato il 14 novembre 2023 alle ore 10:35

Dialogo tra Neo e l'Architetto

 

ARCHITETTO: Salve, Neo.

NEO: Lei chi è?

ARCHITETTO: Io sono l’Architetto. Ho creato io Matrix. Ti stavo aspettando. Tu hai molte domande e, sebbene il tuo processo abbia alterato la tua coscienza, resti irreversibilmente umano. Ergo, alcune delle mie risposte potrai comprenderle, altre no. Concordemente, malgrado la tua prima domanda possa essere la più pertinente, potresti renderti conto, o non renderti conto, che essa è anche la più irrilevante.

NEO: Perché mi trovo qui?

ARCHITETTO: La tua vita è il prodotto di un residuo non compensato nel bilanciamento delle equazioni inerenti alla programmazione di Matrix. Tu sei il risultato finale di un’anomalia che, nonostante i miei sforzi, sono stato incapace di eliminare da quella che altrimenti è un’armonia di precisione matematica. Sebbene resti un problema costantemente arginato, essa non è imprevedibile, e pertanto non sfugge a quelle misure di controllo che hanno condotto te, inesorabilmente, qui.

 

(The Matrix Reloaded, 2003)


Queste sono le  battute iniziali del dialogo tra Neo, il protagonista della trilogia di 'The Matrix', e l'Architetto, la mente geniale e calcolatrice dietro la creazione di Matrix. Quest'ultimo è un'Intelligenza Artificiale avanzata, responsabile della costruzione di un mondo virtuale intricato e complesso, in cui gli esseri umani non sono altro che elementi integrati in un vasto sistema bio-informatico. In questa scena, l'Architetto rivela a Neo le verità nascoste dietro l'esistenza di Matrix, svelando la natura dell'illusione che ha tenuto in scacco l'umanità.

Sicuramente, cari amici ciclisti, vi state grattando il casco chiedendovi: cosa diavolo c'entra una semplice pedalata alla 'Grotta del Garrone' con questa pappardella cyber-filosofica?

E soprattutto, perché queste 'chiacchiere'  invece di consigli su come evitare i crampi?

Non vi preoccupate, sono sempre io, il vostro scrittore di articoli su due ruote, che ha deciso di condire la nostra gita con un po' di riflessione profonda. Perché, ammettiamolo, a volte pedalare è anche un modo per fuggire dalla realtà, o almeno da quella parte che include il lavoro e le bollette da pagare.

E già che ci siamo, preparatevi: in uno dei prossimi articoli vi aspetta un po' di matematica. Eh sì, perché non c'è niente di meglio che un po' di numeri per capire quanto siamo lenti in salita. E poi, chi lo sa, magari alla prossima uscita vi faccio un quiz a sorpresa!

Insomma, avete voluto (il Prof.) la bicicletta? Ora pedalate... e pensate!


Ritornando a noi, a Neo e Platone.

Il mito della caverna di Platone è una storia che parla di persone che vivono in una caverna, vedendo solo ombre proiettate su una parete. Queste ombre sono tutto ciò che conoscono del mondo. Un giorno, uno di loro esce dalla caverna e scopre la realtà esterna, un mondo pieno di luce e verità, molto diverso dalle ombre. Tornato nella caverna per raccontare agli altri ciò che ha visto, scopre che è difficile convincerli della realtà oltre le ombre.

In "The Matrix", la trilogia di film, c'è un'idea simile. Le persone vivono in un mondo virtuale chiamato Matrix, che credono sia reale. Ma in realtà, è un mondo falso creato da macchine per controllarli. Neo, il protagonista, come l'uomo della caverna di Platone, scopre la verità e cerca di liberare gli altri dalla loro vita illusoria in Matrix.

Entrambe le storie parlano di scoprire una realtà più profonda e vera oltre le apparenze ingannevoli, e della difficoltà di far accettare questa verità a chi è ancora ingannato.



La Grotta del Garrone si trova all'interno della Riserva Naturale Orientata Serre della Pizzuta, situata nel territorio di Piana degli Albanesi. Questa area protetta si erge sopra il centro abitato e il lago di Piana degli Albanesi, offrendo una vista panoramica suggestiva. Per raggiungere la grotta, è necessario intraprendere un percorso di circa un chilometro e mezzo lungo un sentiero percorribile in MTB. Al termine del sentiero, è necessario lasciare le biciclette alla base del costone roccioso, da cui si accede all'ingresso della grotta.

L'interno della grotta è delimitato da una corda, la quale segnala un'area leggermente scoscesa e potenzialmente scivolosa.

Fate attenzione in questa zona!

È consigliabile essere dotati di luci adeguate per esplorare la parte più interna della grotta in sicurezza. In questa area, si possono  ammirare delle interessanti formazioni di stalagmiti e un piccolo laghetto. Vi suggerisco di mantenere il casco da ciclista durata della visita.



Ed ecco  il nostro super gruppo in posa a Santa Cristina Gela. Con noi un gruppetto di amici con bicicletta muscolare che ci hanno accompagnato fino a Piana degli Albanesi.

Dopo aver attraversato il fiume Oreto, ci siamo diretti verso Altofonte, percorrendo la stessa strada che conduce alla riserva dell'Orecchiuta. In questo caso, però, abbiamo percorso tutta via Valle del Fico fino agli archi di un vecchio acquedotto dell'800.



Dagli archi dell'acquedotto, ci siamo diretti a destra lungo una stradella molto godibile che taglia la vallata e ci ha portato a Portella di Pianetto. La stradella è costellata di pozzanghere, quindi, fate attenzione se nei giorni precedenti ci sono state piogge intense.



Arrivati a Portella di Pianetto, il Maestro Talamo ha preso la guida del gruppo conducendoci attraverso una serie di sentieri sterrati che si snodano nella zona.

Proseguendo il nostro viaggio, siamo arrivati fino a Santa Cristina Gela, dove abbiamo posato soltanto per una foto, sebbene le tentazioni per un cannolo erano forti!!

Il maestro Talamo ci ha successivamente portati in  un boschetto di castagne, da cui pensavamo di arrivare a Piana degli Albanesi, ma  abbiamo deciso di non proseguire oltre quel punto in quanto il  percorso successivo non era chiaramente segnato e un po' impantanato.

Back to road!!



Sospendo un attimo il racconto per dedicare un minuto a questa coppia di equilibristi su due ruote. Si distinguono per la loro amicizia e per il loro spirito vivace, contribuendo significativamente all'atmosfera del gruppo.

A me ricordano Baker e Poncherello, i protagonisti della famosa serie CHiPs.

Non perché vadano in giro a caccia di criminali (anche se, a pensarci bene, qualche infrazione al codice della strada l'hanno sicuramente commessa), ma per la loro amicizia e per le loro discese come se il freno fosse un optional.

E quando gli chiedi del perché di questa discese ardite, ti rispondono con un sorriso compiaciuto: 'All'Anciluni!'




Si riparte e appena dopo qualche chilometro ci imbattiamo in una manifestazione dell'idiozia di alcuni abitanti di questa terra di Sicilia. 

E' veramente difficile capire quale meccanismo contorto porta gli abitanti di quei luoghi, con vigne curate e pascoli ben tenuti, a disfarsi in questo modo di rifiuti di ogni genere. 

Sono pochi idioti, ma ne bastano pochissimi per creare un tale disastro.

 

Bah! Cerchiamo di dimenticare con questa diversione in un boschetto di castagne fra Santa Cristina e Piana degli Albanesi.



E finalmente arriviamo a Piana degli Albanesi dove facciamo un dolce sosta a base di cannoli!!

Oh, cannoli veramente speciali in questo negozio di alimentari sul corso principale. Ve li consigliamo!!



Dopo esserci rifocillati e aver acquistato generi alimentari per un battaglione in missione speciale, il nostro gruppo si è rimesso in marcia. Seguiva la sezione più impegnativa del percorso. Il tratto, evidenziato in rosso sulla mappa, si estende per circa due chilometri. Nonostante la brevità, la difficoltà è notevole a causa di una pendenza che raggiunge il 20% in alcuni punti. Questo ha reso necessarie delle brevi soste, anche per coloro che utilizzavano biciclette elettriche. Un aspetto positivo è che il sentiero è pavimentato in cemento, il che ha garantito un'ottima aderenza e ha evitato problemi di grip durante la salita.

Il sentiero in giallo è impraticabile in salita. Lo abbiamo percorso in discesa con molte difficoltà e spingendo a mano le bici in alcuni tratti. Sconsigliato.



Alla fine, la fatica è ricompensata da una fantastica vista. E tutti noi apprezziamo ....



Alla fine di un piccolo sentiero, lasciamo le bici alla base di un costone roccioso e saliamo per entrare nella grotta.



Ah, Enrico! Sembra proprio che stia meditando di abbandonare la civiltà per una vita da eremita, magari in una grotta chic con WiFi.

O forse è solo il suo spirito interiore alla Neo che sta emergendo, pronto a combattere contro sistemi opprimenti e agenti virtuali. Ma, conoscendo Enrico, potrebbe anche essere una mossa più calcolata, magari per impressionare la sua Trinity.

Chissà, forse sta solo cercando di trovare il suo Matrix personale, dove le leggi della fisica e del buon senso non si applicano. In ogni caso, teniamoci pronti per un invito a una festa in costume a tema cyberpunk eremitico!



Dopo aver affrontato fatiche che sfidano ogni descrizione, cosa ci si poteva aspettare se non un sontuoso petit-déjeuner?

O, per dirla in un palermitano più autentico, un bel 'schiticchieddu'!

I nostri eroi hanno iniziato a rovistare nelle loro tasche e zaini come dei provetti Eta Beta, tirando fuori un assortimento di vivande degno di un banchetto reale. Tra salami, formaggio, olio Evo e chissà cos'altro, avevano di tutto. Pantagruel stesso avrebbe guardato con invidia! E così, tra una risata e l'altra, hanno trasformato una semplice sosta in un vero e proprio festival gastronomico. Chi l'avrebbe mai detto che tra una pedalata e l'altra si potesse anche partecipare a un banchetto degno di Gargantua?

E poi, non dimentichiamo che si festeggia il compleanno del nostro amico Beppe!!

E poteva mancare lo Jägermeister  !?! Mi sa che dobbiamo farci pagare per la sponsorizzazione!!




E dopo il pranzo, un po' barcollando, si ritorna a casa. 


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