Monte Gibilmesi - 1.156 metri

Pubblicato il 23 novembre 2023 alle ore 16:04

Mentre pedalavamo verso casa, lasciandoci alle spalle la Grotta del Garrone, Enrico mi rivolse uno sguardo pieno di sfida e, con un tono scherzoso da vero malandrino, mi lanciò la sua proposta avventurosa:

"Prof., la prossima uscita conquistiamo le tre cime della Conca d'Oro, come i valorosi alpinisti delle Tre Cime di Lavaredo! Monte Gibilmesi, Monte Cuccio e Pizzo Manolfo, tutto in un sol colpo!".

La nostra pedalata ci aveva portati nei pressi del Pianetto dove, oltre un secolo e mezzo fa, Garibaldi aveva architettato la liberazione di Palermo. Forse fu l'aura di quel luogo, impregnato di memorie eroiche, a far risuonare le parole di Enrico come un'eco delle ardite dichiarazioni di Garibaldi a Bixio:

"Nino, domani a Palermo".

E io, immaginandomi nei panni risoluti di Bixio, non potei che rispondere con lo stesso spirito:

"o a Palermo o all'inferno!".

In quell'incrocio di memorie storiche, in quella che sembrava una frattura dello spazio-tempo, si inserì la voce di Marzio. Quasi a prefigurare la nostra ridicola sopravvalutazione dei prossimi traguardi, e con l'aplomb del generale de Gaulle, esclamò:

"Vaste programme!".

Infatti, come spesso accade, gli ambiziosi propositi si sgonfiarono più velocemente di una gomma bucata.

Giunti a Monreale, già si parlava di un tour "light", .... dopotutto Monte Cuccio ... che sarà mai ... tutto brullo senza neanche un albero .... possiamo limitarci a un passaggio dall'osservatorio antincendio di Portella Sant'Anna ....  

Il gran piano si era già ridotto a "due cime e mezzo".

Superata la metà del percorso, il fantasma del tennis cominciò a svolazzare tra i pensieri affannati. 

"Ehi, ma non è che ci perdiamo la semifinale di tennis? Gioca Sinner! Davvero vorreste mancare questa occasione? Magari con un buon  bicchiere di vino?"

E così, sulla cima di Monte Gibilmesi, anziché esplorare orizzonti, si esplorarono menù. "Dove pranzeremo?" divenne il dilemma più spinoso del giorno.

L'amico Beppe, mai a corto di spirito, lanciò la battuta che avrebbe immortalato l'avventura:

"Le tre cime... di rapa!"

Ma eccolì qui i simpatici amici di questa sitcom a tema cicloalpinistico !




Monte Gibilmesi con i suoi 1.156 metri è la più alta cima dei Monti di Palermo, cintura di elevazioni che racchiudono la Conca d'Oro.

Il nostro percorso parte dalla Rocca in direzione  Monreale e si inerpica per via Esterna Valle di Cuba che, costeggiando gli argini del nascente fiume Oreto, si addentra fino l'area attrezzata di Casaboli. Quest'ultimo tratto è particolarmente dissestato anche se recentemente la forestale lo sta rimettendo a posto.



Eccoci in parata davanti allo splendido duomo di Monreale.


In questa breve GIF animata incontriamo Angelo, un oriundo catanese. Ogni volta che qualcuno gli pone l'eterna domanda siciliana — si dice "Arancina" o "Arancino"? — per paura di rappresaglie ti risponde diplomaticamente:

"Arancin...".

Forse perché impressionato da alcuni tori incontrati durante il nostro percorso, appena riprendeva un po' fiato lo sentivi canticchiare allegramente Toro Loco, famosa pièce dello storico leader dei Liftiba, Piero Pelù

Angelo, sei sicuramente un ottimo pedalatore, ma come cantante ... non ci siamo.

Tuttavia, volentieri ti dedichiamo la versione originale di Toro Loco!

Eccoci in un momento di riposo dopo l'ascesa di via Esterna Valle Cuba.

Ma, a un tratto,  l'aria sembrava vibrare di un'elettricità insolita. Come vi ho già raccontato nell'antefatto di questo episodio, forse eravamo vicini a un nuovo cunicolo spazio-temporale. Infatti,  ad un certo punto le nostre sagome cominciarono a vacillare, come sfocate da una nebbia improvvisa, per poi riconfigurarsi in un quadro vivente di un'altra epoca: eravamo ora un gruppo di soldati delle grandi guerre mondiali.



Ritornati ai nostri tempi, il gruppo si prepara per la scalata a Monte Gibilmesi.



Ed eccoci finalmente in cima! Qualcuno, ispirato dagli infiniti orizzonti,  si immerge in pensieri profondi ....

Enrico: "... che faccio? Mi ritiro nella Grotta del Garrone e faccio l'eremita? Oppure, costruisco un monastero di clausura in cima a Gibilmesi?"


Dopo la vetta di Gibilmesi, e un breve consulto con un gruppo di motociclisti, attraversiamo la Fangaia e poi dritti fino a San Martino.



Il termine della nostra escursione vi sarà già chiaro. Marzio, il nostro compagno dall'eleganza dandy e dal gusto epicureo, ci ha invitato per una grigliata estemporanea nella sua "modesta" dimora. Lo squisito Anfitrione mi spiegava che la struttura in passato ospitava un convento di monaci dediti alla preghiera e meditazione. Come cambia il mondo! O tempora, o mores! 



Tanti Auguri di Buon Compleaano a Stefano!!

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